Il restauro di un arazzo: intervenire per restituire splendore
Per chiunque possieda un arazzo antico, di valore economico o sentimentale, il restauro conservativo o integrativo sono la chiave per restituire all'opera il suo originale splendore.

Le differenze tra restauro conservativo e restauro integrativo
Il restauro di un arazzo è un'operazione che richiede una competenza specifica e può essere di due tipi:
- il restauro conservativo, cioè avere come obiettivo la salvaguardia del tessuto nella sua integrità, preservandolo da possibili deterioramenti.
- il restauro integrativo quando il restauratore provvede all’inserimento di parti che vanno ad integrare ciò che nel tempo è andato irrimediabilmente distrutto, utilizzando stoffa, cuciture e fili nuovi.
La speranza è sempre quella di essere il più possibile conservativi e meno integrativi, per permettere una lettura corretta dell’opera, tuttavia questo non è sempre possibile.
Perché un arazzo si deteriora nel tempo?
Un arazzo può deteriorarsi per cause connesso con la natura del materiale utilizzato, ad esempio la lana è più resistente della seta, oppure per motivi legati ai colorati utilizzati, quelli chimici sono più “leggeri” di quelli vegetali e certamente a causa degli agenti esterni che incontra, la polvere, la luce e l’umidità tra i principali fattori.
L'approccio al restauro dell'Arazzeria Scassa
L’Arazzeria Scassa nel corso del tempo ha curato il restauro di arazzi utilizzando speciali processi di pulitura messi a punto da Ugo Scassa e oggi ristudiati alla luce delle nuove tecnologie da Massimo Bilotta, dal 2017 nuovo direttore dell’Arazzeria.