Collezioni

Collezione Scassa 

La Collezione Scassa è oggi conservata presso la Certosa di Valmanera, situata poco fuori dal centro di Asti, imponente struttura la cui storia inizia nel corso del XII secolo, retta inizialmente dall’Ordine dei monaci vallombrosani passando poi, almeno a partire da documenti datati 1391, all’Ordine dei monaci certosini.


L’edificio è oggi sconsacrato, venne infatti confiscato dalle truppe napoleoniche e nel 1801 se ne soppressero definitivamente le funzioni e le attività religiose e versò da allora e per lungo tempo, in uno stato di abbandono.


A metà del Novecento iniziarono alcuni restauri, parte delle strutture erano intanto crollate e si tentò di salvaguardare ciò che era rimasto. È qui che ha sede dal 1965 l’Arazzeria Scassa, in ampi saloni adatti ad accogliere gli imponenti telai ad alto liccio, necessari per la realizzazione degli arazzi. La Collezione degli Arazzi Scassa è oggi una delle più importanti d’Europa, vero e proprio nucleo fondante dell’arte contemporanea. Si tratta di straordinarie opere in arazzo, cui fanno riferimento gli interessanti documenti contenuti all’interno dell’Archivio Scassa e la biblioteca, che conserva molti testi dedicati non solo alla storia dell’arazzo ma più in generale alla storia dell’arte del Novecento.


La Collezione Scassa rappresenta uno dei massimi punti di riferimento per la storia del design: al suo interno sono conservati arazzi la cui produzione spazia dagli anni Sessanta fino alle realizzazioni più recenti, attraverso una serie di collaborazioni con artisti e architetti di primo piano nel panorama internazionale.

Turbonavi

Negli anni Sessanta l'Arazzeria Scassa ha avuto il privilegio di dare sostanza ad uno straordinario progetto: la creazione degli arazzi per le turbonavi italiane, sotto la direzione di Ugo Scassa. Capolavori di incommensurabile valore storico e artistico, questi arazzi sono oggi in parte conservati a Roma nella Galleria Nazionale d'Arte Moderna.


A partire dal 1960 l'Arazzeria Scassa realizzò gli arazzi per l’allestimento dei grandi transatlantici italiani che solcarono per un decennio l’Atlantico, collegando l’Italia con l’America. Formati di grande impatto e realizzati dall'Arazzeria Scassa su cartoni dei più grandi maestri decorarono le sale imponenti degli ultimi transatlantici realizzati in Italia, andando a recuperare un mestiere d’arte che aveva avuto ampia diffusione nel 1600 e nel 1700, un tempo appannaggio esclusivo dell’alta società. Queste navi avevano in realtà il compito di trasportare non solo passeggeri ma diffondere tra i due continenti le produzioni di maggior pregio e all’avanguardia di quello che oggi conosciamo come Made in Italy. A bordo era infatti possibile comprare o prendere contatto con le aziende produttrici dei raffinati interni, tra cui la stessa Arazzeria Scassa.



Turbonave Leonardo da Vinci

Nel 1960 l'Arazzeria Scassa realizzò sedici arazzi di grandi dimensioni, tessuti sui cartoni dei più importanti artisti italiani contemporanei, tutte opere destinate al Salone delle Feste di Prima Classe del transatlantico Leonardo da Vinci. Gli artisti coinvolti furono Corrado Cagli, Giuseppe Capogrossi, Antonio Corpora, Giulio Turcato, Pia Bernini e Giuseppe Santomaso. Il viaggio inaugurale, da Genova alla volta di New York, era previsto per il 30 giugno 1960; l’Arazzeria Scassa, allora conosciuta con il nome Italia disegno, creò i sedici panni in soli sei mesi. L’ultimo arazzo venne consegnato lo stesso giorno dell’inaugurazione della nave, due giorni prima dall’effettiva partenza, direttamente da Ugo Scassa e da undici tessitrici. Gli arazzi della Leonardo da Vinci hanno avuto lo straordinario merito di far conoscere la manifattura astigiana a livello internazionale.

Turbonave Michelangelo

Per la Michelangelo vennero tessuti dall’Arazzeria Scassa, tra il 1964 ed il 1965, dodici arazzi ad alto liccio, tra cui un imponente arazzo di sei metri di lunghezza, tessuto su cartone di Giuseppe Capogrossi e cinque grandi arazzi realizzati su cartoni dello Studio Zoncada, lunghi sette metri. A chiudere, sei arazzi a tema astratto su cartoni di Roberto Aloi, collocati nel Salone delle Feste di Seconda Classe. Due di questi panni tessuti, di grandi dimensioni, hanno forme vicine all’esperienza artistica dell’Informale.

Turbonave Raffaello

Sulle pareti del Gran Bar Atlantico della motonave Raffaello, vennero esposti ventuno arazzi creati dall’Arazzeria Scassa. L’idea era quella di creare un armonioso insieme d’arte, esponendo arazzi uniformati nella misura, tutti a tema astratto e con la stessa tinta chiara di fondo. Le creazioni avvennero su cartone di Carla Accardi, Roberto Ercolini, Achille Perilli, Gastone Novelli, Mimmo Rotella, Sandro Trotti, Federico Spoltore, Emilio Vedova, Giulio Turcato e altri. Nel corso dell’ultimo viaggio, avvenuto nella primavera del 1975, scomparve un arazzo realizzato su cartone di Vedova, portato probabilmente a terra nascosto all’interno di una valigia. Di questo arazzo se ne sono perse completamente le tracce. 



Istituzioni

L’Arazzeria Scassa ha prodotto nel corso del tempo una serie di pregevoli opere che attualmente appartengono a diverse istituzioni, nazionali ed internazionali.




Istituti di credito 

Più volte l’Arazzeria Scassa è stata protagonista di un connubio virtuoso, quando la cultura e le banche si incontrano, favorendo la nascita di collezioni d’arte, stimolo e testimonianza dell’importanza che l’arte ha e deve avere in una nazione straordinaria come l’Italia.


Numerose banche possiedono opere tessute presso l’Arazzeria Scassa, ricordiamo l’Apollo e Dafne da Cagli, ora di proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti e proveniente dalla Collezione Angelo Rizzoli di Milano, una serie di arazzi su cartoni di Marcello Avenali tessuta per il Banco di Santo Spirito in Roma, ora Banca di Roma tre arazzi, due su bozzetti di Luigi Spazzapan ed uno di Felice Casorati, realizzati per il Salone del Trecento dell’Istituto Bancario San Paolo di Torino. Su opera di Felice Casorati venne realizzato un arazzo per la Banca Cassa di Risparmio di Asti.

Collezioni Private 

La motivazione che è alla base dell’acquisto privato di uno o più arazzi, muove talvolta dall’idea di investimento, non disgiunto dalla scelta artistica e dall’idea di mecenatismo.


Un importante numero di collezionisti nel corso del tempo ha acquistato arazzi e tappeti realizzati dall’Arazzeria astigiana, appassionati d’arte e intenditori con i quali anche la nuova generazione di arazzieri ha mantenuto e mantiene uno stretto rapporto, talvolta di collaborazione in previsione di eventi espositivi e culturali.

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